I Diritti dell’Uomo nella prigione del Messico. Alcuni aspetti Por José Zaragoza Huerta, Rogelio Barba Álvarez y Blanca Annel Medina Villarreal

Sommario: 1. Introduzione; 2. La prigione in Messico. La situazione attuale; 3. I diritti dell’uomo all’interno delle prigione messicane; 4. Verso la dignificazione dei prigionieri in Messico.

1. Introduzione.

Una delle caratteristiche attuali dello Stato messicano (titolare dell’ordine giuridico), è la constante riforma delle sue istituzioni, con cui si osserva il principio di riadattamento sociale. Le norme devono adeguarsi ai cambiamenti della società (titolare dell’ordine sociale)[1] che sperimenta qualsiasi organizzazione politica.

In questa stesura, possiamo avvertire che di fronte alle trasformazioni accadute in Messico, in modo particolare nell’ambito politico criminale (causate da continui atti di eccessiva violenza), esiste la preoccupazione da parte delle autorità governative, della necessità di motivare la società  nella risoluzione dei conflitti che non appartengono soltanto al Governo[2], ma anche alla società stessa[3].

Da qui è nata la necessità da parte delle comunità di  partecipare in modo attivo con una serie proposte[4].

Noi, di conseguenza, membri di questa (nuova) società (partecipativa), dalla nostra parte abbiamo intenzione di coinvolgere l’accademia in tale questione, tenendo conto dei principi proposti dal professore Smend, il quale mette in rilievo che il lavoro svolto in cattedra è configurato come un “privilegio che ci impegna”[5].

Con l’impegno che abbiamo assunto, abbiamo intenzione di   elaborare  una serie di proposte che riteniamo possano migliorare il sistema penitenziario messicano, migliorando la vita in carcere, la risocializzazione (l’adattamento sociale) e la tutela dei diritti umani dei prigionieri[6].

2. La prigione nel Messico. La situazione attuale.

Le notizie che ci giungono dai mass media e dagli studiosi in materia[7], riguardo le carceri messicane, ci portano a concludere che, attualmente la pena privativa di libertà soccombe ad una serie di avversità che progressivamente aumentano e incidono nel virtuale fallimento delle carceri[8].

Possiamo evidenziare i seguenti fattori negativi:

a) Il sovraffollamento; b) La violenza; c) I motines; d) La corruzione; e) La pubblica opinione; f) La disconformità e la confusione che esiste all’interno dell’istituzione da parte di coloro che gestiscono le carceri[9]; g) Il ruolo svolto dai mass media che mostrano le carenze delle carceri nazionali, senza che ad oggi, sia stata sensibilizzata “totalmente” ai pubblici poteri la necessità di una legge federale per regolare in dettaglio l’esecuzione delle pene privative di libertà e che, come notato da Rodríguez Alonso, definisce i principi che informino il sistema carcerario dei diritti, delle garanzie e dei doveri dei detenuti[10].

In parallelo, esistono altre cause (giuridiche) che incidono nella crisi della prigione messicana, come ad esempio:

a) La dispersione normativa[11]; b) L’assenza di un organo  indipendente dal potere esecutivo che controlli l’esecuzione della pena privativa di libertà (come accade oggi nel nostro paese[12]).

È da puntualizzare che, secondo la nostra opinione, esiste un paradosso nell’ordinamento delle carceri messicane composte dal fatto che tale ordinamento ha rappresentato un modello a seguire per il resto delle nazioni latino americane come pure per alcuni paesi europei. Il testo costituzionale(1917)[13] è contemplato  dai fondamenti del sistema penitenziario messicano attraverso la legge che stabilisce le norme minime sul riadattamento sociale dei condannati (1971)[14]. È stato rafforzato inoltre dagli obiettivi delle istituzioni penitenziarie messicane tenendo presente le regole minime per il trattamento dei prigionieri fatte dalle nazioni unite a Ginevra nel 1955.

Crediamo che tale modello sia diventato obsoleto, giacche oggi nell’ambito nazionale delle pene, c’è un distaccamento tra la realtà e l’ordinamento. Teniamo conto che, l’efficienza di un sistema penitenziario è basato su: il rispetto dei diritti dell’uomo, un basso tasso di  corruzione e di violazione dei permessi di uscita[15].

Dobbiamo quindi proporre alternative giuridiche che permettano di sviluppare, da un lato la tutela effettiva dei diritti dei carcerati, e dall’altro, il raggiungimento dell’obiettivo primario delle istituzioni carcerarie messicane, che altro non sono che il riadattamento sociale[16], a prescindere della realizzazione degli obiettivi secondari, come la custodia ed il sostegno dei detenuti, così come il sostegno degli scarcerati(obiettivi questi che devono essere garantiti per tutto lo stato di diritto)

3. I diritti dell’uomo all’interno della prigione messicana[17].

In Messico, il riconoscimento, la difesa e l’interpretazione dei diritti dell’uomo, è un argomento che gradualmente, si è evoluto[18]. Tuttavia noi crediamo che ci sia ancora molto da fare a tale riguardo[19]. E’ possibile verificarlo perché, mentre in altri paesi si è fatto riferimento all’esistenza di diritti di terza e/o quarta generazione[20], nel nostro  paese sembra, soprattutto nella prima fase, che il cittadino debba affrontare le autorità con la lotta per vedere riconosciuti tali diritti[21].

In effetti, nell’ambito nazionale ci sono due vie che in eguale misura garantiscono tali prerogative. In primo luogo, la via giurisdizionale (Juicio de Amparo[22]) e in secondo luogo, la non-giurisdizionale o sussidiarietà (denuncia alla Commissione Nazionale dei Diritti dell’Uomo e/o Commissioni Statali dei Diritti dell’Uomo[23]).

Per quanto riguarda l’ambito penitenziario nazionale, possiamo segnalare che, nella maggior parte dei casi, la difesa dei diritti dei detenuti soccombe di fronte agli atti delle autorità carcerarie per mancanza di istituti idonei per la salvaguardia degli stessi. Cioè, si lasciano i detenuti in uno stato di totale abbandono[24], dimenticandosi  del cosiddetto obiettivo primario della prigione messicana, del  riadattamento sociale[25], per occuparsi della giustizia retributiva[26].

Inoltre, dovremmo menzionare che, nonostante le norme indichino che i detenuti sono soliti essere privati della loro libertà, ognuno dei loro diritti fondamentali (alla vita, alla salute ed alla integrità fisica e mentale, alla difesa, al lavoro retribuito, al rispetto della vita privata, alla segretezza della sua corrispondenza, ecc.) è lo stesso di coloro che vivono in libertà”[27].

Queste circostanze (di abbandono e di svalutazione dei diritti dei detenuti), hanno motivato a un settore della dottrina penitenziaria nazionale per considerare le prigioni del Messico come il posto in cui, per antonomasia, si violano quotidianamente i diritti dell’uomo[28],diventando il suo godimento, in un lontano desiderio piuttosto che una realtà[29].

Di fronte a questo scenario è arrivato il momento di agire non più da semplici spettatori, ma come attori protagonisti per una politica carceraria umanitaria nazionale[30]. Perciò dobbiamo lottare per rafforzare la tutela dei diritti umani dei prigionieri[31], giacche, questi continuano ad essere titolari ti tali diritti (ed obblighi[32]), tranne l’ipotesi di limitarli (i diritti) espressamente in sentenza condenatoria[33].

Tuttavia, tra i privilegi che devono essere osservati in favore dei prigionieri vi sono: a) Diritti come persona; b) Diritti come cittadino; c) Diritti come prigioniero[34].

4. Verso la dignificazione dei prigionieri nel Messico.

Se lo stato messicano si definisce ad oggi come un’entità sociale, democratica, di diritto[35] (giusta), e di conseguenza equa, allora deve configurarsi come il garante dei diritti dell’uomo e dei suoi membri[36]. Ciò significa che le autorità del governo devono attuare politiche pubbliche[37] volte a promuovere il ri
conoscimento e la tutela dei diritti dell’uomo e degli uomini in libertà, così come quelle che stanno portando all’eliminazione della pena detentiva[38].

Riteniamo tuttavia che in Messico ci sia un abbandono della società riguardo le prigioni[39] e i prigionieri[40].

Ecco qui la domanda sociale e la necessità dello Stato di attuare politiche che, in armonia con i principi fondamentali penitenziari[41], contribuiscono a garantire[42] i suddetti diritti umani dei prigionieri[43] e offertare le istituzioni penitenziarie necessarie che contribuiranno al buon esito del processo di integrazione sociale dei detenuti, ogni volta che la concezione di riabilitazione della prigione obbliga a capire la realizzazione di un processo di recupero del prigioniero”[44].

La grande sfida del sistema penitenziario nazionale risiede nel  ridisegnare il soggiorno nelle prigioni del Messico[45]. Per raggiungere questo obiettivo è necessario effettuare alcune modifiche che rileviamo nei paragrafi successivi. Dobbiamo indicare che, al fine di fornire le nostre proposte, abbiamo applicato il metodo comparativo del predecessore Pegoraro[46]. Ciò significa che abbiamo fatto una micro e macro comparazione (in base ai principi ed istituzioni analoghe) con un modello penitenziario pionieristico che, ad oggi, è un prototipo dei moderni sistemi carcerari in Occidente, per migliorare la risocializzazione[47] e la protezione dei diritti dell’uomo e dei prigionieri, come il caso della Spagna, che ci ha permesso di stabilire che è possibile estrapolare alcuni istituti assenti nell’ordinamento messicano, ma presenti nel modello iberico[48].

In primo luogo, deve essere eseguita la riforma a livello costituzionale (articolo 18[49]), la pietra angolare del sistema penitenziario messicano[50] , con lo scopo di “strappare” agli enti federali ed al distretto federale le competenze di organizzazione penitenziarie, al fine di permettere alla federazione di assumersi questo impegno, e così emanare una legge federale penitenziaria[51],  in cui vengono sviluppati i precetti stabiliti nelle norme minime messicane, dal 1971 in poi, e unificando i principi, le finalità e le istituzioni carcerari, si finirà con la dispersione normativa[52] che genera confusione e violazioni ai prigionieri della Repubblica Messicana[53].

In secondo luogo, si deve introdurre nell’ordinamento penitenziario messicano, una istituzione giuridica trascendentale che fornirebbe vantaggi al sistema carcerario nazionale, come è la figura del giudice di sorveglianza penitenziaria spagnola.

Questa istituzione è emersa come la soddisfazione dei desideri degli scienziati di un settore importante della dottrina spagnola[54].

La sua introduzione ha risposto, tra l’altro, al fatto che le carceri sono piene di detenuti, che per il loro status di essere umani , sono titolari di diritti ai cui si deve garantire la tutela giurisdizionale[55].

Era quindi indispensabile l’adozione nell’ordinamento  penitenziario spagnolo di questa istituzione.

Per quanto riguarda la finalità dietro ad essa, García Valdés dice: controllare l’attività penitenziaria e garantirne i diritti dei detenuti sono due missioni fondamentali che sono alla base della figura del Giudice di Sorveglianza”[56].  Detto in altri termini, il Giudice di Sorveglianza si configura come l’autorità giurisdizionale che garantisce e controlla il buon funzionamento del rapporto di subordinazione nelle carceri, che, è a dire, il rigoroso rispetto del principio di legalità esecutiva sopra enunciato nel articolo 2 della Legge Organizzativa Generale Penitenziaria[57]. Quindi, come precisa Figueruelo Burrieza: “nel moderno stato di diritto, è il giudice che ha le competenze per  esercitare il potere giurisdizionale , la migliore garanzia per la correttezza e la portata delle ipotesi di delimitazione dei diritti”[58].

Dobbiamo menzionare che in Messico, questo istituto non è previsto nell’ordinamento carcerario, giacche nell’esecuzione della pena privativa di libertà del Messico, vengono coinvolte diverse autorità tutte dipendenti dal potere esecutivo[59]. Forse uno dei motivi che influiscono l’ordinamento è il fatto che , l’esecuzione delle pene oggetto del controllo giurisdizionale, sono idee relativamente nuove[60].

Di fronte a questa situazione, è necessaria l’introduzione del garante penitenziario, poiché la sua importazione rappresenta un grande vantaggio che rafforza la tutela dei diritti dei detenuti e la garanzia del corretto svolgimento delle attività nelle carceri. Per questo, alcuni settori della dottrina minoritaria del Messico, hanno iniziato ad alzare la voce per l’inclusione di questo istituto[61].

Nella terza fase, dovrebbero essere rafforzate alcune delle istituzioni che hanno cessato di configurarsi come principali soggetti nel processo di reinserimento. Gli istituti, per loro stessa natura, servono ad attenuare per quanto possibile , le carenze dei detenuti attraverso la loro preparazione per un rapido ritorno nella società.

Il lavoro carcerario è un discorso in sospeso, poiché serve di solito come terapia occupazionale e, nel migliore dei casi, può essere solo un mezzo di sussistenza dell’interno[62]. Consapevoli della realtà economica del Messico, riteniamo possibile rivalutare questo campo dimenticato dalle autorità.

L’assistenza sanitaria è stata caratterizzata per essere uno degli elementi più inefficienti di tutti i paesi. Attualmente, nei moderni sistemi penitenziari, è stato introdotto l’assistenza di personale medico permanente nei stabilimenti . Di fatto è stata una svolta di grande importanza nell’ambito sanitario.

Per concludere, l’istruzione e l’educazione sono diritti riconosciuti, concepiti come elementi fondamentali per il futuro reinserimento sociale del detenuto. In Messico, questo è un’ altro degli impegni che deve assumere la legislazione penitenziaria, soprattutto perché è attraverso questi elementi che i detenuti possono ottenere benefici liberatori.

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Notas:

[*] José Zaragoza Huerta: Professore in Diritto, Università Alcalá d’Henares, Madrid, Spagna. Membro del SNI (CONACYT). Profilo PROMEP. Ricercatore presso l’Istituto di Ricerche Giuridiche, Facoltà di Diritto e Criminologia UANL. Membro dell’Accademia di Diritto e Criminologia.
Rogelio Barba Álvarez: Professore in Diritto, Università Complutense, Madrid, Spagna. Memrbo del SNI (CONACYT). Profilo PROMEP Professore in Diritto, Università Complutense, Madrid, Spagna. Memrbo del SNI (CONACYT). Profilo PROMEP. Ricercatore presso l’Istituto di Ricerche Giuridiche, Facoltà di Diritto e Criminologia UANL. Membro dell’Accademia di Diritto e Criminologia.
Blanca Annel Medina Villarreal: Professora in Diritto, Università di Coahuila, Saltillo, Messico.
Traduzione a cura di Emanuel López Sáenz.

[1] Sul punto, vid. HANS-HENRICH, J.: Tratado de derecho penal, MIR PUIG, S./MUÑOZ, CONDE, F.(Trad.): Barcelona, 1981, p. 4.

[2] Così, ad essempio, vid. LAVEAGA, G.: 65 propuestas para modernizar el Sistema Penal en México, Messico, 2006, passim.

[3] Affronto questa tematica vid. AGUILERA PORTALES, R. E./ESPINO TAPIA, D. R.: “Fundamento, naturaleza y garantías jurídicas de los derechos sociales ante la crisis del Estado social”, in Revista Telemática de Filosofía del Derecho, Num. 10, anno 2006, pp.1-29.

[4] Secondo il parere  d’Aguilera Portales, i concetti di cittadinanza, partecipazione, società civile, democracia…, non solo non può essere compreso al di fuori dello Stato, ma sono diventati categorie fondamentali con cui possiamo risolvere molti dei problemi che riguardano il rapporto tra cittadini e Stato, Pubblica Amministrazione e servizi pubblici. L’eccesiva burocracia, la mancanza di auto-governo, la crisi di legittimazione dello Stato sociale, il déficit democrático dellaPubblica Amministrazione , la crisi nella sfera pubblica, la crecente domanda dei diritti economici, social e culturali, i diritti differenzialisono problema urgente che richiedono la nostra analisi e riflessione, i problemi le cui soluzioni non sono ancora convincenti, ma comunque proposte approssimate. Vid. AGUILERA PORTALES, R. E.: “El debate iusfilosófico contemporáneo en torno a la ciudadanía entre comunitaristas y liberales”, in Anuario de Derecho Universidad de Alcalá de Henares, Università Alcalá d’Henares, 2006, pp. 6-44.

[5] Vid. SMEND, R.: Ensayos sobre la libertad de expresión, de ciencia y de cátedra como derecho fundamental y sobre el tribunal constitucional alemán, BRAGE CAMAZANO, J. (Trad.): Messico, 2005, p. 46.

[6] Con questo, afferiamo il diritto dei detenuti attraverso una visione di garanzie, capendo, come fa Ferrajoli, che definisce il diritto come “la legge del più debole, rispetto alla legge del più forte dello stato di natura”. Cfr. FERRAJOLI, L.: El garantismo y la filosofía del derecho, PISARELO, G./JULIO ESTRADA, A./DÍAZ MARTÍN, J. M. (Trad.): Colombia, 2001, p. 123.

[7] La più ntoa dottrina ha avvertito tali sintomi. A questo proposito, GARCÍA RAMÍREZ, S.: La prisión, Messico, 1975, p. 51 e sigs.; RODRIGUEZ MANZANERA, L.: Penología, 3ª ed., Messico, 2003, pp. 217-218; lo stesso: La crisis penitenciaria y los sustitutivos de la prisión,  3ª ed, Messico, 2004, passim.

[8] Sul punto, vid. TÉLLEZ AGUILERA, A.: Nuevas penas y medidas alternativas a la prisión, Madrid, 2005, p. 27. Nonostante, riteniamo che anche se, per il momento, non è raggiunto nella sua totalità, lo scopo principale delle istituzionipenitenziari del messico, cioè, il ri-adattamento sociale; al contrario, in larga misura, se soddisfa gli altri fini che permeano agli istituto del messico come la conservazione e la custodia dei detenuti.

[9] La prova di questo è la diffusa mancanza di fiducia dei detenuti del carcere giudiziario nei confronti agli atti di autorità del Potere Giudiziale le autorità penitenziari, quest’ultima dipendente del Potere Esecutivo. In questo senso, vid. GARCÍA ANDRADE, I.: Sistema penitenciario mexicano. Retos y perspectivas, 2ª ed., Messico, 2004, p. 249 ss.

[10] Vid. RODRÍGUEZ ALONSO, A.: Lecciones de Derecho Penitenciario, 3ª ed., Granada, 2003, pp. 15-16.

[11] Vid. GARCÍA RAMÍREZ, S.: La prisión…, op. cit., p. 32. Legislazione che,  oltre a sparse, nella maggior parte dei casi, è obsoleta, vid. VIDAURRI ARECHIGA, M.: “Criminología, política criminal y sistema penal”, in Revista Michoacana de Derecho Penal, num. 43-44, 2004, p. 230.

[12] GARCÍA ANDRADE, I.: El sistema…, op. cit., p. 223.

[13] Sul punto, vid. NÚÑEZ TORRES, M.: “La positivación de los Derechos Humanos”, in ZARAGOZA HUERTA, J./AGUILERA PORTALES, R./NÚÑEZ TORRES, M. (Aut.): Los Derechos Humanos en la sociedad contemporánea, Messico, 2007, p.

[14] Sobre esta materia, vid., ampliamente, GARCÍA RAMÍREZ, S.: La reforma penal de 1971, México, 1971, passim, particularmente, p. 57 ss.

[15]  In questo senso, vid. RODRÍGUEZ MANZANERA, L.: Penología…, op. cit., p. 217.

[16] SÁNCHEZ GALINDO, A.: El Derecho a la readaptación social, Buenos Aires, 1983, passim

[17] Per uno studio esaustivo dell’attuale situazione delle carcere nel Messico: CALERO AGUILAR, A.: “México”, in VV, A., ESCOBAR, G. (Dir.): Sistema penitenciario. V informe sobre Derechos Humanos, p. 267 e seg.

[18] A parere del giudice della Corte Inter-americana dei diritti umani, García Ramírez I diritti umani sono in questo nostro tempo come una materia esplosiva e in espansione che garantisce la propria domanda. Sul punto, vid. GARCÍA RAMÍREZ, S.  Los Derechos Humanos y la jurisdicción interamericana, Messico, 2002, p. 5.

[19] Così l’ha capito Cárdenas Gracia, chi ha segnalato: “hacen falta instrumentos constitucionales y legales para la protección de intereses colectivos y difusos”. Cfr. CÁRDENAS GRACIA, J.: “Diez tesis sobre  nuestro atraso jurídico”, en VV. AA., ESTRADA TORRES, P. (Comp.): Neoconstitucionalismo y Estado de Derecho, Messico, 2006, pp. 62-63.

[20] In questo senso, vid. LABRADA RUBIO, V.: Introducción a la teoría de los Derechos Humanos: fundamento. Historia. Declaración universal de 10 de diciembre de 1948, Madrid, 1998, p. 63 e sig. In parole di García Ramírez, queste generazioni si costituiscono in: “la expresión de diversas generaciones revolucionarias que alimentan la expansión y el enriquecimiento de aquellos derechos o, dicho en otra forma, generaciones de exigencias emergentes y de libertades, facultades y prerrogativas vinculadas con éstos”. Cfr. GARCÍA RAMÍREZ, S.  Los Derechos…, op. cit., p. 15.

[21] Per una bibliografía vasta, vid. VON IHERING, R.: La lucha por el derecho, POSADA Y BIESCA, A. (Trad.): Madrid, 1881, pp. 2-3; GARCÍA RAMÍREZ, S.  Los Derechos… op. cit., pp. 24-25; NÚÑEZ TORRES, M.: “Nuevas tendencias en el derecho constitucional del siglo XXI”, in VV. AA., ESTRADA TORRES, P. (Comp.): Neoconstitucionalismo…, op. cit., pp. 154-155. A parere di Corcuera Cabezut, in Messico, l’ignoranza dei mezzi di difesa dei Diritti Umani è così importante che: “en la práctica profesional, en contadas ocasiones los tratados internacionales en materia de Derechos Humanos son invocados por las partes en conflicto y tomados en cuenta por los jueces en la emisión de sus sentencias”. Cfr. CORCUERA CABEZUT, S.: Derecho constitucional y derecho internacional de los Derechos Humanos, Messico, 2002, p. XIX.

[22] Per un approfondimento su questo instituto genuinamente messicano, vid., tra altre opere, FIX ZAMUDIO, H.: El Juicio de Amparo, Messico, 1964, passim: lo stesso: Estudio de la defensa de la Constitución, Messico, 1991, pp. 97-111; CASTRO, J.: Lecciones de garantías y amparo, Messico, 1975, pp. 229-300; BURGOA ORIHUELA, I.: El Juicio de Amparo, 24ª ed., Messico, 2004, passim.

[23] Per quanto riguarda a questa materia, vid. QUINTANA ROLDÁN, C. F./SABIDO PENICHE. N. D.: Derechos Humanos, Messico, 1998, passim; CARPIZO, J.: Derechos Humanos y Ombudsman, Messico, 1998, passim; FIX-FIERRO, H.: “Comentarios al artículo 1º Constitucional”, in VV. AA., “Los derechos del pueblo mexicano. México a través de sus constituciones”, Camera dei Deputati del Congresso dell’Unione, Tomo V,  Messico, 2000, pp. 7-8; COMISIÓN NACIONAL DE LOS DERECHOS HUMANOS (material para su divulgación), 2ª ed., Messico, 2004, passim.

[24] Nonostante,  il diritto delle persone prívate della sua liberta ad essere trattate umanamente e con rispetto alla sua dignità umana, è una problemática che ha motivato all’elaborazione di vastissimi ordinamenti. Ampiamente, vid., tra altre, O’DONNEL, D.: Derecho Internacional de los Derechos Humanos. Normativa, jurisprudencia y doctrina de los sistemas universal e interamericano, ZAVALA DEALBA, L. E. (Pres.): Messico,  (ristampato 2007), passim, particolarmente pp. 200-203; PINTO, M.: “Mecanismos de protección internacional de los Derechos Humanos”, in VV. AA., Jornadas sobre sistema penitenciario y Derechos Humanos, Buenos Aires, 1997, p. 69 ss.

[25] Nella dottrina messicana, vid. SÁNCHEZ GALINDO, A.: El Derecho…, op. cit., passim; GARCÍA RAMÍREZ, S.: Manual de Prisiones, México, 4ª ed., Messico 1998, pp. 265-281; lo stesso: El sistema penal mexicano, Messico, 1993, p. 53.

[26] Cosìdetto da Zagreblesky, chi segnala: “Secondo la giustizia retributiva il male richiamo il male, il ben il ben; il reate prevede una penale pari, un’azione buona il premio corrispondente. Questa è una proiezione dell’idea del contrappeso: La giustizia come vendetta o come riconoscimento”. Cfr. ZAGREBELSKY, G./MARTINI, C. M.:  La exigencia de justicia, CARBONELL, M. (Trad.): Madrid, 2006, p. 37.

[27] Cfr. RIVERA BEIRAS, I.: “La devaluación de los derechos fundamentales de los reclusos”, in VV. AA., RIVERA BEIRAS, I. (Coord.): Tratamiento penitenciario y Derechos Humanos, Barcelona, 1994, p. 47.

[28] A parere di Roldan Quiñones/Hernández Bringas, nella progione del messico manca umanismo, giacchè “solamente en los hechos ha predominado la brutalidad, la extorsión institucionalizada, la segregaciones en celdas de castigo, la sobre población degradante, la falta de alimento, y en general la ausencia de un régimen de derecho”. Cfr. ROLDÁN QUIÑONES, L. F./HERNÁNDEZ BRINGAS, M. A.: Reforma penitenciaria integral. El paradigma mexicano, Messico, 1999, p. 233.

[29] Vid. REYES ECHANDÍA, A.: Criminología, Colombia, 1987, p. 314. In questa riga argomentale, vid. ÁLVAREZ GONZÁLEZ, N.:”Cara y cruz de los Derechos Humanos”, in Anuario de la Facultad de Derecho, Universidad de Alcalá, num. Extraordinario, Vol. 3, 1998-1999, pp. 89-102.

[30] SANZ DELGADO, E.:

[31] L’incoerenza nel carcere del messico, come lo è per il problema del riconoscimento e della tutela dei diritti dei detenuti si trova, come detto Gómez Tapia, che “en la mayoría, estos derechos se encuentran prescritos por la legislación mexicana; lo único que falta es que el Estado los materialice desde un enfoque garantista”. Cfr. GÓMEZ TAPIA, J. L.: “Repensando la teleología del artículo 18 de la Constitución General de la República”, in VV. AA.,  AGUILERA PORTALES, R./ZARAGOZA HUERTA, J/NUÑEZ TORRES, M.(Comps.): Derecho, Ética y Política a inicios del siglo XXI, Messico, 2006, p. 340.

[32] Vid. Sul punto, VIDAL GÓMEZ ALCALÁ, R.: La Ley como límite de los Derechos fundamentales, Messico, 1997, passim.

[33]  Così accade nel modelo spagnolo.

[34] Seguiamo il modelo proposto da Rodríguez Alonso, ampiamente, vid. RODRÍGUEZ ALONSO, A.: Lecciones…, op. cit., pp. 47-54.

[35] Sul punto, vid. MIR PIUG, S.: El Derecho penal en el Estado social democrático y de derecho, Barcelona, 1994, pp. 31-34; BESARES ESCOBAR, M. A.: “Los Derechos Humanos y la procuración de justicia”, in  Revista de Política Criminal y Ciencias Penales, num. Speciale 1, 1999, p. 313 e ss. Analizando la crisis actual del Estado Democrático y  de Derecho, vid. FIGUERUELO BUERRIEZA, A.: “Significado y funciones del Derecho constitucional”, in Revista de investigaciones Jurídicas, num. 27, 2003, p. 72. Con un’idea che analizza il cosidetto Stato di Diritto indicata come una “clausola istituzionale”, vid. NÚÑEZ TORRES, M.: “Nuevas tendencias en el derecho constitucional del siglo XXI”, in VV. AA., ESTRADA TORRES, P. (Comp.): Neoconstitucionalismo…, op. cit., pp. 135-169.

[36] Per questo, come detto da Rawls, “in una società giusta, l’ugualianza dei cittadini  sorge se i diritti fondamentali garantiti dalla giustizia e dallo Stato non sono soggetti ne a negoziazioni politiche neanche a calcoli d’interesi social”. Cfr. RAWLS, J.: Teoría de la Justicia, 2ª ed., Messico, 2006,  p. 17.

[37] Per quanto riguarda alle sfide che debe affrontare la nuova Pubblica Amministrazione Federale, come garante dei Diritti dell’Uomo dei cittadini, nel Messico, vid. GONZÁLEZ ARÉCHIGA, B./TORRES ESTADA, P./DE LA CRUZ LEDEZMA, C./GABARROT ARENAS, M.: “Estrategias para un federalismo gobernable ciudadano”, in VV. AA., GONZÁLEZ ARÉCHIGA, B. (Coord.): Políticas públicas para el crecimiento y consolidación democrática 2006-2012. propuestas para una gobernabilidad, el federalismo, el empleo con estabilidad y la igualdad de oportunidades, Messico, 2006, passim.

[38] Sul punto, vid. BUENO ARÚS, F.: Estudio preliminar, in GARCÍA VALDÉS, C.: La reforma penitenciaria española. (Textos y materiales para su estudio), Madrid, 1981, p. 8. Ciò significa che la società, attraverso dgli organismi dello Stato, fa a conoscenza del detenuto che lui continua ad essere parte dalla stessa (società), solo che si prepara per il suo rapido ritorno in libertà. Per questo motivo, l’attuale concetto di trattamento carcerario, visto nei moderni sistemi carcerari in occidente (caso della Spagna), si è rivolto al fine di porre rimedio a tali carenze del prigioniero ofertandole strumenti indispensabili con l’intenzione che il detenuto non abbia un violento impatto al momento di concludere il sou tempo in prigione.

[39] Vid. NEUMAN. E.: La sociedad Carcelaria, Buenos Aires, passim.

[40] GARCÍA RAMÍREZ, S.: Los personajes del cautiverio. Prisiones, prisioneros y custodios, Messico, 1996, passim.

[41] In questo senso, vid.  VILLANUEVA, R./LÓPEZ M. A./PÉREZ, M. L.: México y su sistema penitenciario, Messico, 2006, p. 34 e ss.

[42] Rinviamo al modelo di garanzia proposto da Ferrajoli, vid. FERRAJOLI, L.: Derecho y razón. Teoría del garatismo penal, Madrid, 1995, p. 851 e ss.

[43] GARCÍA RAMÍREZ, S.  Los Derechos…, op. cit., p. 23.

[44] Cfr. MAPELLI CAFFARENA, B.: “El sistema penitenciario, los Derechos Humanos y la jurisprudencia constitucional”, en VV. AA., RIVERA BEIRAS, I. (Coord.): Tratamiento…, op. cit., p. 35. In questa tesitura argomentale, il professore Eraña Sánchez, stabilisce che il ri-addatamento sociale è una garanzia ma, al tempo stesso una disposizione governativa, che è prevista come un diritto costituzionale della persona condannata, esistente di fronte alla capacità dello Stato,  per richiedere l’inserimento in un regime carcerario rigeneratore. Vid. ERAÑA SÁNCHEZ, M.: “Comentario a la sentencia I.-20/2003 de la SCJN que convalida la Legislación Estatal de Penas Perpetuas (fácticas)”, in Jurídica. Anuario de Derecho de la Universidad Iberoamericana, num. 36, 2006, p. 483; lo stesso: “Reforma penal y constitución”, en Sistema Penal, Ed. Speciale, agosto, 2007, p. 195. Con simili concetti vid. AGUDELO BETANCUR, N.: “Francesco Carrara y Hans Welzel: La ciencia del derecho criminal como límite al control punitivo del Estado”, in VV. AA., MORENO HERNÀNDEZ, M./STRUENSEE, E./CEREZO MIR, J./SCH
ÔNE, W. (Comps.): Problemas capiltales del moderno derecho penal, Messico, 2005, p. 230; BARBERO SANTOS, M. “Estado constitucional de derecho y sistema penal”, in VV. AA., MORENO HERNÁNDEZ, M. (Coord.): La ciencia penal en el umbral del siglo XXI. Segundo Congreso Internacional de Derecho Penal, Messico, 2001, p. 14. Críticamente, al fin de la readaptación social, vid. GONZÁLEZ PLACENCIA, L.: Política criminal y sociología del control penal, Messico, 2006, p. 166.

[45] Come certamente detto da Barros Leal: “La lucha por los derechos de los presos es un gigantesco desafío, tal vez uno de los mayores de los tiempos modernos. Vencerlo es una tarea en la que todos tenemos que involucrarnos”. Cfr. BARROS LEAL, C.: Prisión. Crepúsculo de una era, Messico, 2000, p. 21; in questo senso, vid. RAMÍREZ CALDERÓN, C.  “Síntesis”, in VV, A., ESCOBAR, G. (Dir.): Sistema…, op. cit., p. 546.

[46] Vid. PEGORARO, L.: “Premisas metodológicas para una investigación de derecho comparado de las garantías constitucionales y subconstitucionales de los entes locales”, TORRES ESTRADA, P. (Trad.): in Letras Jurídicas, num. 6, Istituto di Ricerche Giuridiche, Università Veracruzana, 2002, p. 17.

[47] Indipendentemente dalla terminologia usata per riferirsi a questa finalità (socializzazione, riabilitazione, reintegrazione, riabilitazione sociale, ecc. ), Ciò che si intende con questo obiettivo, è quello di preparare il suo ritorno alla libertà, ofertandole durante il suo soggiorno in carcere gli strumenti necessari che consentano di restituirlo della maniera meno frustrante alla società. In relazione a questo tema, vid. BERGALLI, R.: ¿Readaptación social por medio de la ejecución penal?, Madrid, 1976; nello stesso senso, vid. GARCIA-PABLOS DE MOLINA, A.: “La supuesta función resocializadora del Derecho Penal: utopía, mito y eufemismo”, in Anuario de Derecho Penal y Ciencias Penales, Tomo. XXXII, Fascicolo III, 1979, pp. 645-700; MUÑOZ CONDE, F.: “La resocialización del delincuente. Análisis  y crítica de un mito”, in Cuadernos de Política Criminal, num. 7, 1979. pp. 91-106; CORDOBA RODA, J.: La pena y sus fines 129-140; MAPELLI CAFFARENA, B.: “Desviación Y resocialización”, en Cuadernos de Política Criminal, 23, 1984, pp. 311-388; lo stesso: Voce “Pena privativa de libertad”, in VV.AA., PELLISÉ PRATS, B. (Dir.): Nueva enciclopedia jurídica, Barcelona, 1989, pp. 447-450; REDONDO ILLESCAS, S.: “Entorno penitenciario y reinserción social”, en Revista de Estudios Penitenciarios, num. 240, 1988, pp. 123-126; DE LA CUESTA ARZAMENDI, J. L.: “La prisión: historia, crisis, perspectivas de futuro”, en VV.AA., Reformas penales en el mundo de hoy. Madrid, 1984, pp. 139-153; BUENO ARÚS, F.: “A propósito de la reinserción social del delincuente”, en Cuadernos de Política Criminal, num. 25, 1985, pp. 59-69; BERISTAIN IPIÑA, A.: El delincuente en democracia, Buenos Aires, 1985, pp. 32-36; SANZ DELGADO, E.: Las prisiones privadas: La participación privada en la ejecución penitenciaria, Madrid, 2000, pp. 147-149; TAMARIT SUMALLA, J. M.: “Contenido de la pena de prisión. Sistema de cumplimiento”, in VV.AA., TAMARIT SUMALLA, J. M./GARCÍA ALBERO, R./SAPENA GRAU, F./RODRÍGUEZ PUERTA, M. J. (Coords.): Curso de Derecho Penitenciario, Valencia, 2001, p. 34; CERVELLÓ DONDERIS, V.: Derecho Penitenciario, Valencia, 2001, pp. 50-55; SANZ MULAS, N.: “La sanción penal”, in VV.AA., BERDUGO GÓMEZ DE LA TORRE, I./ZÚÑIGA RODRÍGUEZ, L. (Coords.): Manual de Derecho penitenciario, Salamanca, 2001, p. 37.

[48] Su questo tema, vid. SANZ DELGADO, E.: “Las viejas cárceles: Evolución de las garantías regimentales”, en Anuario de Derecho Penal y Ciencias Penales, Vol. LVI, 2003, p. 349.

[49] Sul punto. Vid. GARCÍA RAMÍREZ, S.: “Artículo 18”, in VV. AA., CARBONELL, M. (Dir.): “Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. Comentada y concordada”, Tomo. I, Messico, 2002, pp. 267.

[50] In questa linea di argomentazione, Bad Camacho ricorda che l’articolo 18 della Costituzione è la norma giuridica che ha fondato e stabilito le basi del sistema carcerario del paese e, al contempo, si è affermato come la pietra angolare di studi della carcere del Messico, vid. MALO CAMACHO, G.: Manual de Derecho penitenciario mexicano. Serie Manuali didattici, num. 4, Messico, 1976, p. 64.

[51] È da menzionare, che troviamo alcuni antecedenti: a) rinviamo all’iniziativa presentata dal Senatore della Regione di Baja California, Sr. Amador Rodríguez Lozano, che ha per oggetto emettere un Codice Federale di Esecuzione delle Sentenze; b) iniziativa presentata dal legislatore, chi propone di emettere la Legge del Sistema Federale di Esecuzione delle Sentenze che ha per oggetto regolamentare l’esecuzione delle sanzioni penali e di organizzare il sistema penitenziario, sotto alcuni aspetti, come: l’intervento del giudice in materia di esecuzione delle sentenze in materia penale e os giudici della federazione nella risoluzione delle controversie insorte tra le autorità carcerarie federale e locale. (statuti, no determinata).

[52]  La dispersione delle norme penitenziari in Messico genera molta confusione, nonché un’interpretazione estensiva che costituisce uno dei problemi che devono essere affrontati per quanto riguarda l’articolazione delle varie istituzioni penitenziari del paese.

[53] La mancanza di omogeneità legislativa e di uniformità nei criteri per l’interpretazione delle norme in vigore della prigione, sono fattori che servono per possibili situazioni di corruzione e meschini interessi a scapito dei diritti dei detenuti. A questo proposito, vid. OJEDA VELÁZQUEZ, J.: Derecho de ejecución de penas, 2ª ed., México, 1985, p. 202; en el mismo sentido, GONZALEZ BUSTAMANTE, J. J.: “Cómo es la nueva penitenciaría de México”, in Anuario de Derecho Penal y Ciencias Penales, Tomo. XIII, 1990, p. 488; MENDOZA BREMAUNTZ, E.: Derecho penitenciario, Messico 1998, p. 254.

[54] Cfr. GARCÍA VALDÉS, C.: Comentarios a la legislación penitenciaria, 2ª ed., Madrid, 1982 (ristampato. 1995), p. 241; riguardando a questo tema vid. ALONSO DE ESCAMILLA, A.: El juez de vigilancia penitenciaria, Madrid, 1985, passsim.

pp. 53-65. A parere da Manzanares Samaniego la creazione del Giudice di Sorveglianza è una dei due innovazioni più notevoli della Legge Organica Generale Penitenziaria, progressi che, tuttavia, si trova in equilibrio instabile, per non dire in crescente rischio. Vid. MANZANARES SAMANIEGO, J. L.: “La reforma penitenciaria (el juez de vigilancia y la ejecución de las penas carcelarias)”, in Actualidad Penal, num. 38, 1994, p. 698.

[55] Vid. ALONSO DE ESCAMILLA, A.: El juez de vigilancia penitenciaria…, op. cit., pp. 19, 157-158; anche ripresso in “El control jurisdiccional de la actividad penitenciaria”, in Cuadernos de Política Criminal, num. 40, 1990, pp. 151-152; nello stesso senso, vid. PÉREZ CEPEDA, A.: “El control de la actividad penitenciaria”, in VV.AA., BERDUGO GÓMEZ DE LA TORRE, I./ZÚÑIGA RODRÍGUEZ, L. (Coords.): Manual…, op. cit., p. 412.

[56]  Cfr. GARCÍA VALDÉS, C.: Comentarios…, op. cit., p. 241.

[57] Vid. GARCÍA VALDÉS, C.: “Diez años de reforma penitenciaria en España: una recopilación”, en “Derecho Penitenciario…”, op. cit., p. 270. Ribadendo quanto detto da García Valdés, Alonso de Escamilla rileva che la nascita della figura del Giudice di Sorveglianza risponde principalmente al controllo del principio di legalità e di garanzia di esecuzione; l’aggiunta dell’autore, che il principio di legalità è uno dei pilastri fondamentali del diritto penale liberale e dello Stato di diritto. Vid. ALONSO DE ESCAMILLA, A.: El juez de vigilancia penitenciaria…, op. cit., p. 156. In questo senso, vid. CHIANG REBOLLEDO, M. E.: Procedimiento ante el juzgado de vigilancia penitenciaria, Barcelona, 2001, pp. 15-16. Al nostro parere, incomprensibilmente, autori come Carmena C
astrillo, sprimono che tutta l’esecuzione nel ordinamento giuridico spagnolo è “puro diparate”, sono ancora di più le resoluzioni giudiziali in materia penale. Vid. CARMENA CASTRILLO, M.: “El juez de vigilancia penitenciaria y la ejecución de penas”, in VV. AA., Derecho penitenciario, Madrid, 1995, p. 107.

[58] Cfr. FIGUERUELO BURRIEZA, A.: La ordenación constitucional de la justicia en España, Colombia, 1999, p.13.

[59] Anche se, per il momento, l’attuazione di un messicano di pena detentiva coinvolgono vari enti esecutivi, vale a dire che tutte le funzioni del Giudice di Sorveglianza, da quanto fa nel modelo spagnolo, sono effettuate da autorità diverse e peculiari, sia per la giurisdizione Federale, oppure in comune. In relazione con ogni autorità che intervengono nell’esecuzione di pena detentiva, vid., ampiamente, GARCÍA ANDRADE, I: El sistema…, op. cit., p. 249.

[60] Vid. OJEDA VELÁZQUEZ, J.: Derecho de ejecución…, op. cit., p. 155.

[61] In questo senso, vid. GARCÍA ANDRADE, I.: El sistema…, op. cit., p. 223; MAGAÑA DE LA MORA, J. A.: “La judicialización de la ejecución de la pena; estudio comparativo México-España”, in ABZ, núm. 86, 1997, pp. 8-14; ROLDÁN QUIÑONES, L. F./HERNÁNDEZ BRINGAS, M. A.: Reforma penitenciaria integral…, op. cit., pp. 245-252;

[62] Sul punto, vid. ARMANDO GÓMEZ, P.: “El trabajo”, en Criminalia, año XXXIV, num. 5, 1968, pp. 261-267. Criticamente, vid. RODRÍGUEZ CAMPOS, I.: Trabajo Penitenciario Mexicano, Monterrey, 1987, passim.